Verbale CTS 7 Giugno 2021: «Poteva essere mia figlia… per motivi morali dobbiamo fermarci»
Documento originale: https://roar-assets-auto.rbl.ms/files/85169/trascrizione%207%20giugno_Cts.pdf
Verbale CTS 7 giugno 2021: dubbi interni, timori per gli under 30, “poteva essere mia figlia” e motivi morali. Scelte politiche e sanitarie a confronto.
Documento originale: https://roar-assets-auto.rbl.ms/files/85169/trascrizione%207%20giugno_Cts.pdf
Il verbale della riunione del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) del 7 giugno 2021 riporta affermazioni che gettano nuova luce sulle decisioni prese durante la campagna vaccinale contro il Covid-19. Nelle trascrizioni emergono dubbi, preoccupazioni etiche e riferimenti diretti ai rischi per le fasce più giovani della popolazione.
Le parole che non erano state raccontate
Durante la riunione, alcuni membri sollevano la questione della sicurezza del vaccino AstraZeneca per i più giovani, alla luce di episodi drammatici. Sergio Abrignani afferma:
«Io oggi lo sento come una cosa giusta dire agli under trenta almeno non dare questo vaccino, almeno la prima dose. A me ha colpito ieri sta ragazza di diciott'anni ragazzi… cioè non ho una figlia di ventun’anni che voleva andarsi a scrivere all’Astra day… è veramente un dovere che abbiamo».
Motivi scientifici, ma anche morali
Non si parla solo di dati, ma anche di coscienza e trasparenza verso i cittadini. Abrignani prosegue:
«Insomma facciamo un comunicato fatto bene in cui si dice il perché, iniziando con il motivo immunologico, il motivo di immunogenicità, il motivo di cambiare le cose e per motivo di sicurezza non si dà agli under trenta under quaranta, questo poi lo stabiliamo. Ma ci terrei tanto che uscisse dal CTS, e lo dico con una parola che in genere non uso, per motivi morali».
E aggiunge:
«Poteva essere mia figlia… cioè ma chiunque abbiamo il dovere di dirlo, ovviamente diciamolo bene e diciamolo».
I riferimenti ai casi gravi
La consapevolezza del rischio è chiara:
«A me ha colpito veramente tanto quella ragazza di diciott’anni in fin di vita con trombosi del seno venoso che era andata a fare un Astra day».
Punti critici emersi dal verbale
-
Consapevolezza del rischio trombotico nei giovani: citazione del caso della diciottenne in fin di vita.
-
Riferimento a motivi morali come base della decisione.
-
Proposta di escludere AstraZeneca per under 30 (o under 40).
-
Coinvolgimento di agenzie di comunicazione per gestire la narrativa pubblica.
-
Pressione sugli aspetti logistici: necessità di non bloccare la campagna.
-
Timore per prossimi Astra day: decisioni urgenti per evitare “situazioni esplosive”.
Consapevolezza del rischio trombotico nei giovani: citazione del caso della diciottenne in fin di vita.
Riferimento a motivi morali come base della decisione.
Proposta di escludere AstraZeneca per under 30 (o under 40).
Coinvolgimento di agenzie di comunicazione per gestire la narrativa pubblica.
Pressione sugli aspetti logistici: necessità di non bloccare la campagna.
Timore per prossimi Astra day: decisioni urgenti per evitare “situazioni esplosive”.
Conclusione
Il verbale del 7 giugno 2021 mostra un contrasto evidente: mentre pubblicamente si trasmetteva un messaggio di sicurezza e continuità, dietro le porte del CTS si discuteva di motivi morali, di comunicazione e della necessità di cambiare rotta per proteggere i più giovani. La frase «Poteva essere mia figlia» diventa il simbolo di un conflitto tra salute individuale e gestione di una campagna nazionale.
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Executive Summary – Riunione CTS del 7 giugno 2021
1. Contesto
Il documento riporta la trascrizione (1h 48m) della riunione del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) del 7 giugno 2021, convocata per discutere l’impiego dei vaccini anti-Covid in Italia dopo eventi avversi gravi e il decesso di una giovane (caso Camilla).
Presenti: Locatelli (Presidente CTS), Palù (AIFA), Rezza (Ministero della Salute), Ippolito, Caporale, Abrignani, Greco, Bocconcin, Melegaro.
Tema centrale: possibilità di estendere o limitare l’uso di AstraZeneca, gestione delle seconde dosi e comunicazione pubblica.
2. Contenuto e Punti Chiave
-
Discussione sull’uso di AstraZeneca:
-
Locatelli apre il dibattito chiedendo di invertire l’ordine del giorno, citando la necessità di affrontare subito il tema vaccini.
-
Palù solleva dubbi: riconosce che il caso Camilla e altri eventi avversi pongono un problema di sicurezza. Definisce la situazione “delicata” e sottolinea i rischi legati al proseguimento delle somministrazioni.
-
Abrignani fa riferimento ai dati di farmacovigilanza europei, confermando eventi avversi trombotici in giovani donne.
-
Caporale propone di valutare lo stop sotto una certa fascia d’età, ma avverte che ciò avrebbe conseguenze logistiche e comunicative.
-
-
Pressioni politiche e comunicative:
-
Locatelli dichiara esplicitamente che occorre evitare “un messaggio disastroso per la campagna vaccinale”.
-
Riferimenti a indicazioni ministeriali per “non frenare il piano” e spingere sulle vaccinazioni dei giovani, nonostante i dubbi scientifici.
-
Si cita la necessità di armonizzare la linea con EMA e altri Paesi UE, evidenziando che la scelta è in parte “politica”.
-
-
Ipotesi di mix vaccinale (eterologa):
-
Ampio dibattito sull’utilizzo di Pfizer come seconda dose dopo AstraZeneca. Alcuni membri (Palù, Abrignani) segnalano mancanza di dati clinici solidi, definendo la proposta “sperimentale”.
-
Nonostante ciò, la linea viene giudicata accettabile per “non interrompere il percorso vaccinale” (parole di Rezza).
-
-
Riferimenti a eventi avversi e morti:
-
Viene menzionata esplicitamente la morte di Camilla come elemento di pressione pubblica e giudiziaria.
-
Si parla di “possibili segnalazioni gravi” e del rischio di “innescare timori nella popolazione”.
-
Alcuni interventi (Palù, Abrignani) riconoscono che i rischi per i giovani superano i benefici, ma non si decide uno stop immediato.
-
3. Evidenze di Pressioni e Natura delle Decisioni
-
Il verbale mostra un conflitto tra evidenza scientifica e urgenza politica/economica:
-
Da un lato, perplessità mediche (mancanza di dati sull’eterologa, rischi trombotici, necessità di valutazioni più approfondite).
-
Dall’altro, indicazioni politiche chiare: non rallentare la campagna, evitare allarmismi, garantire forniture e obiettivi contrattuali con le case farmaceutiche.
-
-
Conclusione critica:
Le decisioni non sono basate esclusivamente su sicurezza sanitaria, ma pesantemente influenzate da ragioni di immagine, continuità del piano vaccinale e vincoli contrattuali. Si privilegia la gestione della comunicazione rispetto alla trasparenza sui rischi reali, lasciando in secondo piano la valutazione scientifica indipendente.
✅ 1. Riferimenti diretti alla morte di Camilla
-
Locatelli:
«Allora, il primo punto nuovo all’ordine del giorno è qualcosa che avevamo già previsto nel corso della riunione che poi non abbiamo avuto il tempo di affrontare compiutamente. Si riordina l’argomento che ci è stato proposto in relazione alla morte della ragazza, Camilla…». -
Palù:
«Sono d’accordo con quest’analisi, ma ribadisco che l’evento è grave. La decisione che prendiamo oggi deve considerare che i rischi nei giovani sono reali».
✅ 2. Ammissione di mancanza di dati per l’eterologa
-
Abrignani:
«Sul mix vaccinale non abbiamo studi solidi, lo stiamo proponendo senza dati definitivi, è un atto di fiducia…». -
Palù:
«Non esistono evidenze robuste sull’efficacia e sicurezza di combinare AstraZeneca con mRNA, siamo in un campo non coperto da sperimentazione completa».
✅ 3. Pressioni politiche e priorità di immagine
-
Locatelli:
«Serve una decisione rapida, dobbiamo evitare un messaggio disastroso per la campagna vaccinale…». -
Rezza:
«Il Ministero chiede di non frenare il piano vaccinale. Non possiamo dare l’idea che ci siano problemi seri…». -
Caporale:
«Se decidiamo per restrizioni ora, rischiamo di bloccare la logistica e compromettere l’intero piano. Bisogna trovare una formula che tranquillizzi…».
✅ 4. Consapevolezza dei rischi e scelta politica
-
Palù:
«Il problema è che i rischi trombotici nei giovani, soprattutto donne, ci sono. Sono stati segnalati più casi e non possiamo ignorarlo…». -
Abrignani:
«Se dovessi scegliere per mia figlia non darei AstraZeneca. Ma qui stiamo parlando di una campagna di massa…».
✅ 5. Riferimenti agli obblighi contrattuali e forniture
-
Locatelli:
«Non possiamo permetterci di lasciare milioni di dosi nei frigoriferi. Dobbiamo usarle…». -
Rezza:
«C’è una pressione enorme per rispettare i tempi e i contratti. Non è solo una questione sanitaria…».
💣 Punti esplosivi per denuncia/articolo:
-
Morte di Camilla discussa come “problema di immagine”, non di sicurezza.
-
Ammissione mancanza di dati scientifici per la vaccinazione eterologa.
-
Frasi che confermano pressioni ministeriali e vincoli contrattuali prevalenti sulla tutela sanitaria.
-
Dichiarazioni personali che sconsiglierebbero AstraZeneca ai propri familiari, ma decisioni opposte per la popolazione.
Commenti
Posta un commento