WEF A CAPO DI TWITTER?

ELON MUSK METTE IL WEF A CAPO DI TWITTER

Elon Musk ha ceduto il suo ruolo di CEO (1, 2) di Twitter a Linda Yaccarino, una fanatica woke collusa con il WEF, favorevole alla censura e provax.

1) YACCARINO FA PARTE DEL WEF

Yaccarino è presente sul sito web del WEF ed è lei stessa ad inserire nel suo curriculum visualizzabile su Linkedin i rapporti con la fondazione creata da Klaus Schawb. Yaccarino è presidente della divisione "future of work" del WEF, che si occupa dell’esplorazione e dell’analisi dei cambiamenti in corso nel mondo del lavoro e delle loro implicazioni per individui e aziende, e propone soluzioni alla trasformazione dei modelli lavorativi basati sull’agenda socialglobalista promossa dall’organizzazione. Nella sezione è possibile infatti trovare resoconti e articoli secondo cui le aziende devono essere inclusive, combattere il razzismo nei confronti dei neri e fare in modo di parlare di questioni razziali sul luogo di lavoro, favorire la parità di genere e creare posti di lavoro sostenibili che incentivino la transizione verde entro il 2030.

2) FANATISMO WOKE E PROVAX

In Ad Council, un’organizzazione americana che produce e promuove annunci di servizio pubblico, Yaccarino ha fatto il suo ingresso nel 2014 e dal 2021 è presidente del consiglio d’amministrazione. Durante la finta pandemia l’associazione ha stretto un accordo con la casa bianca per produrre numerosi video al fine di propagandare il distanziamento sociale e l’utilizzo delle mascherine, e in seguito campagne pubblicitarie per promuovere i vaccini Covid che hanno coinvolto numerosi influencer famosi e persino papa Bergoglio. Yaccarino ha manifestato il suo fondamentalismo sanitario scrivendo su Twitter di restare a casa, usare le mascherine e di vaccinarsi (1, 2, 3). Non sono mancati inoltre tweet dove chiedeva l’accelerazione della "giustizia razziale" e in cui si è vantata di aver prodotto con Ad Council pubblicità a sostegno della comunità LGBT.

3) YACCARINO È A FAVORE DELLA CENSURA

Nella sua prima e-mail inviata ai dipendenti di Twitter, Yaccarino scrive che vuole fare della piattaforma “la fonte di informazioni in tempo reale più accurata al mondo”. Twitter è nel mirino dell’Unione Europea per aver abbandonato il codice di condotta contro la disinformazione, e con l’entrata in vigore del digital service act, la legge UE che obbliga le aziende tecnologiche a censurare la controinformazione, il social network rischia l'oscuramento in Europa e di dover pagare una multa del 6% del fatturato ottenuto in un anno se non si adeguerà alle direttive. In un'intervista pubblica fatta ad Elon Musk, Yaccarino aveva suggerito al magnate che la moderazione dei contenuti e dei discorsi d’odio a discapito della libertà di parola avrebbe generato più ricavi e fatto ritornare gli inserzionisti che se ne erano andati dal social network. Yaccarino vuole introdurre annunci pubblicitari che partiranno mentre gli utenti guardano video brevi su Twitter e starebbe negoziando per far approdare personaggi famosi e politici sulla piattaforma in modo da aumentare l’utenza. Secondo le indiscrezioni è in trattative inoltre una collaborazione con Google, che permetterebbe al colosso del web di accedere ad alcuni dei dati raccolti da Twitter, e contratti con Amazon, Salesforce ed IBM.

CONCLUSIONI

Elon Musk non è un antisistema, ma un giullare che utilizzando la sua fama e la sua influenza gioca a fare speculazioni finanziarie. Lo scorso aprile Musk sostituì il logo di Twitter con quello della criptovaluta Dogecoin, facendo aumentare del 30% il valore della moneta. La scelta di affidare Twitter a uno dei cani rabbiosi del WEF, mantenendo una finta immagine pubblica di salvatore dell’umanità e di paladino della libertà di parola fatta di sarcasmo verso i woke, tradisce il nuovo modus operandi del sistema di presentare nel nome della difesa della libertà le manovre più liberticide possibili. Del resto, egli è d'accordo con i punti principali dell'agenda del WEF (1, 2, 3, 4).

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