SENATO ITALIANO: Ettore Majorana e R. Pelizza ed il segreto svelato tra scienza, mistero e speranza per l’umanità
Senato della Repubblica – Palazzo Madama
Ettore Majorana e Rolando Pelizza: il segreto svelato tra scienza, mistero e speranza per l’umanità
Il 22 ottobre 2025, presso la Sala Caduti di Nassiriya del Senato della Repubblica – Palazzo Madama, si è tenuto un evento di eccezionale valore culturale e scientifico dedicato alla misteriosa figura del fisico Ettore Majorana e alla sua presunta collaborazione con l’imprenditore Rolando Pelizza.
L’incontro, organizzato grazie al sostegno del Vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio (assente per motivi personali), è stato introdotto e moderato dalla giornalista Sabrina Pierostini.
Accanto a lei, al tavolo dei relatori:
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Mons. Gianfranco Basti, docente emerito di Filosofia della Natura e della Scienza alla Pontificia Università Lateranense e ricercatore nel campo delle reti neurali e della computazione quantistica;
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Dott.ssa Roberta Rio, storica e scienziata;
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Ing. Francesco Alessandrini, studioso di fisica applicata e divulgatore;
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Alberto Lori, giornalista e voce narrante;
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Alberto [cognome non udibile], presidente dell’associazione Spazio Tesla.
Tema centrale dell’incontro: la presentazione del volume “Majorana–Pelizza: Il segreto svelato” di Alfredo Ravelli, un’opera monumentale di oltre 1.700 pagine che raccoglie documenti, lettere, perizie e testimonianze riguardanti una vicenda durata più di sessant’anni, al crocevia tra scienza, etica e mistero.
1. Ettore Majorana: il genio anticipatore
Ettore Majorana (1906–?) fu uno dei più grandi fisici teorici italiani.
Nel 1937, a soli 31 anni, ottenne per meriti straordinari la cattedra di Fisica Teorica all’Università di Napoli, onore che prima di lui era spettato soltanto a Guglielmo Marconi.
Il premio Nobel Enrico Fermi lo definì “un genio al pari di Galileo e Newton”, affermando che nella scala dei fisici “ci sono quelli di secondo e terzo rango, poi ci sono i geni come Ettore Majorana”.
Il professor Erasmo Recami, riconosciuto a livello mondiale come il suo principale biografo, lo descrisse come un “acrobata mentale” capace di raggiungere risultati epocali senza ricorrere alla sperimentazione, ma solo per via speculativa.
Le intuizioni di Majorana, tra cui il neutrino di Majorana e il fermione di Majorana, hanno anticipato di decenni gli studi contemporanei su materia oscura e computer quantistici.
Oggi, i suoi principi teorici sono alla base delle ricerche condotte al Laboratorio del Gran Sasso, in Giappone e negli Stati Uniti.
Il Mons. Gianfranco Basti, nel suo intervento, ha chiarito che il “fermione di Majorana” rappresenta una particella che coincide con la propria antiparticella, un concetto che spiega come certe particelle possano darsi massa autonomamente senza interagire col campo di Higgs.
Questa proprietà è alla base del funzionamento dei moderni processori quantistici, come quelli sviluppati da Microsoft.
“Il campo di Majorana mantiene l’ordinamento logico, e per questo può essere utilizzato nei computer quantistici.
È una scoperta già funzionante nella tecnologia, ma ancora in attesa di conferma definitiva in fisica fondamentale.”
(Mons. Basti, intervento al Senato)
2. La scomparsa e la leggenda del ritorno
Il 27 marzo 1938, Majorana scomparve misteriosamente dopo un viaggio in Sicilia.
Le indagini del regime fascista non produssero alcun risultato: di lui non fu trovata traccia, né viva né morta.
Per decenni si ipotizzarono suicidio, fuga all’estero o rapimento da parte di potenze straniere.
Tutto cambiò nel 2011, con la pubblicazione della biografia di Rolando Pelizza curata da Alfredo Ravelli, in cui l’imprenditore raccontava di aver conosciuto Majorana nel 1958, in un convento del Sud Italia.
Il fisico, ormai eremita, gli avrebbe affidato la costruzione di una macchina capace di trasformare la materia e produrre energia pulita “per il bene dell’umanità e mai per scopi bellici”.
3. Le prove documentali e le perizie
Ravelli ha illustrato un corpus imponente di documenti e prove:
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13 lettere autografe di Majorana a Pelizza, periziate dalla grafologa Chantal Sala, che ne ha confermato l’autenticità confrontandole con gli originali forniti da Erasmo Recami;
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Fotografie e filmati in cui Majorana appare accanto a Pelizza, analizzati dall’ing. Vitelio Vitiello, consulente tecnico per 130 procure italiane: la perizia, lunga 67 pagine, ha confrontato 672 punti fisionomici, rilevando una “significativa e omogenea corrispondenza”;
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Cablogrammi segreti tra l’Ambasciata USA a Roma e il Dipartimento di Stato americano (diffusi da WikiLeaks), nei quali si menziona un “signor Pelizza” e una “macchina a potenziale anomalo”;
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Documenti ufficiali firmati da alte cariche di Italia, Belgio, Stati Uniti e NATO;
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Reperti fisici provenienti dagli esperimenti, mostrati pubblicamente in Senato durante l’evento;
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Registrazioni video e testimonianze oculari di chi assistette agli esperimenti, molte delle quali raccolte personalmente da Ravelli in oltre quarant’anni di ricerche.
“Non chiedo di credere per fede, ma di verificare.
I documenti, i testimoni e le prove esistono.
È tempo che la comunità scientifica li esamini senza pregiudizi.”
(Alfredo Ravelli)
4. Cronologia degli avvenimenti (1958–2022)
1958 – L’incontro
Majorana, rifugiato in un convento del Sud Italia, incontra Rolando Pelizza, giovane imprenditore bresciano.
Gli affida il compito di costruire una macchina che dimostri l’esistenza di “energie alternative, senza pericoli per l’uomo”.
1964 – Il giuramento
Majorana scrive:
“Per nessun motivo, anche a costo della vita, la macchina sarà ceduta per fini bellici.”
Nella stessa lettera descrive le quattro fasi operative:
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Annichilimento controllato della materia
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Produzione di energia
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Trasmutazione della materia
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Traslazione attraverso dimensioni
1976 – Il primo esperimento
Il 16 giugno 1976, Pelizza dimostra l’annichilimento controllato su una lastra d’acciaio di 2 cm: la materia si disintegra senza esplosione né danni circostanti.
Testimoni: Bruno Boni (sindaco di Brescia), Mario Calvi, Geom. Taini, Piero Panetta, Col. Massimo Pugliese (SID) e Col. Guido Giuliani (Carabinieri).
Nello stesso anno, il presidente Gerald Ford offre 1 miliardo di dollari (pari a 732 miliardi di lire) per acquisire la macchina. Pelizza rifiuta.
1981 – Energia controllata
Durante un test per il governo italiano, Pelizza produce energia tramite rallentamento dello spin della materia.
Antonio Mancini, sottosegretario alla Ricerca Scientifica, scrive sulla macchina:
“21 marzo 1981 – Qui inizia una nuova era per l’umanità.”
Anni 1980 – Collaborazione con il CNEN
Il fisico Clementel, presidente del Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare, osserva un esperimento in cui un fascio d’energia attraversa polistirolo e ferro, perforando il metallo ma lasciando intatto il materiale plastico.
La sua relazione descrive l’esperimento come “incredibile e non spiegabile con la fisica nota”.
1988 – Trasmutazione della materia
Pelizza trasforma polistirolo in oro, dimostrando la terza fase.
Altri test riguardano la trasformazione di sabbia in grano e perfino la produzione di pane commestibile, simbolo di abbondanza e vita.
2001 – Autorizzazione pubblica
Majorana scrive a Pelizza:
“Desidero che tu sia il mio portavoce.
Rivela al mondo i veri motivi del mio ritiro: dimostrare che esistono alternative migliori all’energia atomica.”
2006 – Il Vaticano e le medagliette
Il priore del convento propone a Pelizza di trasmutare 148.000 medagliette di metallo in oro da vendere ai pellegrini.
L’accordo non verrà mai rispettato. Pelizza denuncia pressioni e controlli della CIA.
2007 – L’accordo USA–Vaticano–Pelizza
Durante la visita a Roma del presidente George W. Bush, viene siglato un presunto accordo a tre con il Cardinal Bertone: produrre 420 milioni di euro in oro tramite la macchina.
Pelizza non riceve nulla.
Subisce minacce, coercizioni e un periodo di prigionia segreta.
Era Obama – Operazioni speciali
La macchina viene utilizzata in un’operazione antiterrorismo che sorprende i vertici americani.
Temendo usi militari, gli USA chiedono che Pelizza e Majorana si trasferiscano in America.
Pelizza rifiuta; Majorana accetta.
2014–2022 – Gli ultimi anni
Majorana si trasferisce in un luogo segreto negli Stati Uniti.
In una lettera scrive:
“Mi trovo bene, posso parlare con il Presidente quando voglio.”
Pelizza rimane in Italia, subisce rapimenti e somministrazioni forzate di sostanze che ne minano la salute.
Accusato di costruire un “raggio della morte”, verrà assolto da tutti i processi.
Muore nel 2022, dopo una vita di isolamento e persecuzioni.
5. Lettere e parole finali
“Generiamo antiparticelle nella quantità e qualità da noi desiderata.
Otterremo l’annichilimento controllato senza pericolo.”
(E. Majorana, lettera 1964)
“Per la volontà di poche persone, l’umanità sta perdendo l’occasione di un futuro migliore.”
(E. Majorana a E. Recami, 2000)
“Le istituzioni sono impersonate da uomini senza coraggio e amor patrio.”
(R. Pelizza al Col. Pugliese, 2000)
“Oggi non conta tanto un futuro migliore per mezzo della macchina, quanto garantirci un futuro.
Siamo seriamente a rischio di estinzione.”
(R. Pelizza, intervista a Ravelli, 2018)
6. Le richieste ufficiali al Senato
Alfredo Ravelli, leggendo una dichiarazione scritta, ha annunciato:
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Costituzione del Comitato Promotore della Fondazione Majorana–Pelizza, in attuazione del desiderio espresso da Majorana nel 1964.
Obiettivo: preservare e studiare la macchina come “strumento di pace, benessere e vita”. -
Diffusione gratuita dei volumi e dei documenti in tutte le biblioteche pubbliche italiane e negli Istituti Italiani di Cultura all’estero.
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Rimozione del segreto di Stato e liberazione dal vincolo di discrezione dei monaci certosini e dei funzionari coinvolti, affinché possano testimoniare pubblicamente.
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Collaborazione con le università italiane per lo studio dei principi fisici della macchina, con test controllati e pubblicazione dei risultati.
“Oggi, per la prima volta dalla scomparsa di Ettore Majorana nel 1938, presentiamo in una sede istituzionale tutti i libri e i documenti comprovanti questa storia.”
(A. Ravelli, Senato della Repubblica, 22 ottobre 2025)
7. Conclusione
L’evento si è concluso con un lungo applauso.
La moderatrice Sabrina Pierostini ha ringraziato i relatori e in particolare Mons. Basti, definendo il suo intervento “un dono prezioso, ponte tra la fisica di Majorana e la tecnologia quantistica del nostro tempo”.
L’incontro si è chiuso con l’impegno a rendere pubblica la documentazione integrale in formato digitale.
“Tutti noi abbiamo bisogno di questa macchina: è la macchina della pace, del benessere e della vita.”
(Alfredo Ravelli)
Nota biografica sintetica
Ettore Majorana (1906 – scomparso 1938?)
Fisico teorico italiano, membro del gruppo di Fermi. Introdusse il concetto di particelle autoconjugate (fermioni di Majorana) e contribuì alla fisica nucleare e quantistica. Scomparve misteriosamente a 31 anni.
Rolando Pelizza (1938–2022)
Imprenditore bresciano, noto per le sue ricerche su tecnologie innovative. Secondo le testimonianze raccolte, avrebbe collaborato per oltre quarant’anni con Ettore Majorana alla costruzione di una macchina basata su principi di annichilimento controllato e trasmutazione della materia.
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