Cavie gratis? L’assurda verità dietro i mix vaccinali e il lavaggio del cervello mediatico
Cavie Gratis: Il Lato Oscuro dei Mix Vaccinali e della Propaganda
Ti sembra normale fare da cavia, gratis, e firmare pure una liberatoria?
Questa è la domanda che emerge ascoltando le testimonianze di chi, durante la campagna vaccinale, si è trovato a sperimentare cocktail di vaccini mai testati.
A Roma Termini, fino a pochi giorni prima, si somministrava solo AstraZeneca. Poi il colpo di scena: chi aveva ricevuto la prima dose doveva completare il ciclo con Pfizer o Moderna. Una decisione improvvisa, accompagnata da frasi come “bisogna farlo” o “qualcuno deve pur fare la fase 4”.
Da cittadini a cavie inconsapevoli
Molti raccontano lo stesso disagio: informazioni incomplete, cambi di indicazioni continui, assenza di certezze. Prima sì, poi no, poi di nuovo sì. La sensazione comune?
"Ci sentiamo cavie."
Non sono parole inventate: è ciò che dichiarano le persone in fila, spinte da un sistema che non lascia alternative se non sottoporsi a una sperimentazione di fatto.
Il lavaggio del cervello mediatico
Come è stato possibile convincere milioni di persone che fosse “normale” accettare un rischio senza dati certi, senza trasparenza e senza reale consenso informato?
La risposta è semplice e inquietante: propaganda.
Una martellante campagna comunicativa ha reso accettabile ciò che, in condizioni normali, sarebbe apparso inaccettabile: firmare una liberatoria per partecipare a un esperimento di massa, senza compenso, senza garanzie.
Libertà o obbedienza?
La scelta, in realtà, non era una scelta. Rinunciare significava rischiare esclusione sociale, perdita di lavoro, restrizioni. Accettare significava trasformarsi in cavie per un sistema che predicava sicurezza mentre cambiava le regole ogni settimana.
Questa è la vera domanda: dov’è finita la libertà di scelta?
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