Come finisce una nazione: il caso Venezuela, un avvertimento per tutti noi
"Quando la storia si ripete: il caso Venezuela come avvertimento per il Brasile"
Buongiorno a tutti.
Quella che state per leggere è una lezione che ho tratto dalla straordinaria analisi del Professor Daniel Lopez, trasmessa il 22 luglio scorso. Un intervento che considero fondamentale per comprendere i meccanismi geopolitici che minacciano le nostre società.
In particolare, il caso del Venezuela è un vero specchio del futuro possibile per il Brasile. Non un’ipotesi remota, ma una traiettoria già tracciata. Ecco perché oggi vi dico con urgenza: correte.
Il Venezuela era la Svizzera dell’America Latina
Fino al 1974, il Venezuela era una delle nazioni più ricche del mondo. Il salario minimo venezuelano era più alto di quello degli Stati Uniti. Avevano i migliori sistemi ospedalieri dell’America Latina. Caracas era più moderna di San Paolo o Buenos Aires.
Era un paese con stabilità istituzionale, forti alleanze internazionali, economia florida. Ma tutto questo iniziò a deteriorarsi quando iniziarono le politiche anti-occidentali e di nazionalizzazione.
La vera origine della rovina: il governo di Carlos Andrés Pérez
È nel 1975, con il presidente Carlos Andrés Pérez, che comincia la fine. Fu lui a nazionalizzare le miniere di ferro e, l’anno seguente, nel 1976, la Petróleos de Venezuela S.A. (PDVSA).
Questa mossa rese il Venezuela “nemico” delle grandi potenze occidentali, in particolare degli Stati Uniti. Non solo: privò lo Stato di competitività, creando un colosso statale inefficiente e politicizzato.
Iniziò una fase chiamata “Saudi Venezuela”, un’esplosione di spesa pubblica, corruzione e clientelismo, ma senza una vera base produttiva.
Distruzione della classe media e dipendenza di massa
Le politiche assistenzialiste crearono una dipendenza generalizzata. Il governo cominciò a sussidiare tutto: cibo, energia, case. Ma questo impoverì la classe media, scoraggiò il lavoro produttivo e aumentò il potere dello Stato.
Lopez evidenzia un aspetto centrale: quando lo Stato diventa il principale datore di lavoro e distributore di beni, il popolo diventa suddito, non cittadino.
La fine della democrazia comincia con la delusione
Negli anni ’90 esplose una crisi sociale. In pochi anni il Venezuela vide:
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il fallimento del sistema sanitario,
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un’inflazione galoppante,
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un impoverimento di massa,
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la crescente corruzione politica.
Tutto questo sfociò nel tentato golpe del 1992, organizzato dal tenente colonnello Hugo Chávez. Nonostante fallisse e finisse in carcere, venne considerato un eroe da gran parte del popolo.
L’ascesa di Hugo Chávez: tra populismo e potere assoluto
Nel 1998 vinse le elezioni con il 56% dei voti. La sua retorica antiamericana, anticapitalista e “bolivariana” convinse un popolo stanco. Subito avviò un processo costituente che abolì il Senato, aumentò il potere esecutivo, concentrò il potere militare.
Il sistema che instaurò fu chiamato “Socialismo del XXI secolo”, ispirato da Heinz Dieterich, sociologo tedesco che collaborò con Chávez. Fu lui a coniare il termine.
Chávez nominò generali fedeli, politicizzò la PDVSA, e ruppe ogni rapporto con le ONG internazionali e le istituzioni finanziarie globali.
Nicolás Maduro e il collasso finale
Alla morte di Chávez nel 2013 – morte ancora oggi circondata da misteri – salì al potere Nicolás Maduro, ex autista di autobus, ex sindacalista, scelto dallo stesso Chávez come successore.
Sotto Maduro, la crisi si aggravò. Il Venezuela cadde in iperinflazione, penuria alimentare, black-out energetici, censura totale e migrazione di massa.
Inoltre, la situazione peggiorò con le sanzioni americane e le accuse di narco-traffico contro alti funzionari del regime.
La “dottrina Venezuela”: l’insegnamento per il Brasile
La lezione di Daniel Lopez è chiara: quello che è accaduto in Venezuela può accadere anche in Brasile. Stiamo già vedendo:
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concentrazione del potere in leader carismatici,
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minacce alla libertà di espressione,
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polarizzazione sociale estrema,
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delegittimazione delle istituzioni.
Lopez cita un dato scioccante: più del 90% della popolazione venezuelana oggi vive sotto la soglia di povertà, eppure il petrolio è ancora lì. Il disastro non è dovuto alla mancanza di risorse, ma a decisioni politiche disastrose.
Chi ha salvato sé stesso?
Secondo Lopez, solo chi ha saputo correre prima degli altri, informarsi, prepararsi, studiare la storia e agire in anticipo, è riuscito a salvarsi.
Questa non è solo una lezione geopolitica. È una lezione esistenziale. Come individui, famiglie, imprese e cittadini, dobbiamo correre ora, prima che il sistema si chiuda definitivamente.
Ripeto: questa lezione è stata ispirata dalla brillante esposizione del Prof. Daniel Lopez del 22 luglio 2025. Vi invito ad ascoltarla integralmente. Ma soprattutto, vi invito a studiare la storia, a guardarvi intorno, a non lasciarvi incantare dalle promesse di giustizia sociale che nascondono derive autoritarie.
Chi sa… si salva.
Chi dorme… verrà travolto.
📚 Bibliografia e riferimenti principali
📖 Libri e autori citati o impliciti
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Karl Marx, Manifesto del Partito Comunista (1848)
Citazione: “Le nostre finalità potranno essere raggiunte solo con l’abbattimento violento di tutto l’ordinamento sociale vigente.”
Riferimento alla “tirannia del proletariato” e al passaggio da Marx a Gramsci. -
Antonio Gramsci, Quaderni del carcere
Riferimento alla strategia di conquista del potere per via culturale e democratica.
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Heinz Dieterich, El socialismo del siglo XXI (1996)
Ideologo del “Socialismo del XXI secolo”, modello adottato da Hugo Chávez.
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Curtis Yarvin (alias Mencius Moldbug)
Filosofo del “Illuminismo Oscuro” (Dark Enlightenment), ideologo anti-democratico.
Ha influenzato figure come Elon Musk.
Approfondimento: https://graymirror.substack.com/
🏛️ Eventi storici e accordi menzionati
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Pacto de Punto Fijo (1958, Venezuela)
Accordo tra i partiti venezuelani AD, COPEI e URD per garantire la stabilità democratica dopo la fine della dittatura.
Approfondimento: https://es.wikipedia.org/wiki/Pacto_de_Punto_Fijo -
Nazionalizzazioni venezuelane:
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PDVSA (Petróleos de Venezuela S.A.) – creata nel 1976.
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US Steel, Bethlehem Steel, ExxonMobil, Shell, ConocoPhillips, Standard Oil (aziende espropriate).
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Crisi del Caracazo (1989)
Proteste di massa in seguito a misure di austerità, centinaia di morti.
Approfondimento: https://es.wikipedia.org/wiki/Caracazo -
Golpe tentato da Hugo Chávez (1992)
Fallito, ma costruì la sua immagine pubblica.
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Nuova Costituzione Venezuelana (1999)
Riforma costituzionale promossa da Chávez che abolì il Senato, aumentò il mandato presidenziale e rafforzò l’esecutivo.
🌐 Organizzazioni e strumenti citati
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Fondo Monetario Internazionale (FMI)
Implicato nelle politiche di austerità del 1989.
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Transparência Internacional
Fonte dei dati sulla corruzione e i fondi pubblici deviati (fino a 300 miliardi USD tra 2003–2018).
https://www.transparency.org/ -
World Economic Forum
Citato per il dato sull’iperinflazione del 2018: 1.698.488%.
https://www.weforum.org/ -
Legge di Responsabilità Sociale in Radio e TV (Ley RESORTE)
Strumento legislativo usato per censurare media critici in Venezuela.
https://es.wikipedia.org/wiki/Ley_RESORTE -
Rossneft (Russia)
Azienda petrolifera russa che ha acquisito quote della PDVSA.
https://www.rosneft.com/
📺 Fonti video e media
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Daniel Lopez – Lezione del 22 luglio 2025
Titolo: Você precisa correr
Link ufficiale: https://www.youtube.com/watch?v=wesd_6SX410 -
RCTV (Radio Caracas Televisión)
Storica emittente venezuelana cui fu revocata la licenza nel 2007.
https://es.wikipedia.org/wiki/RCTV
📌 Concetti chiave spiegati
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Malattia olandese (Dutch Disease)
Fenomeno economico in cui una ricchezza improvvisa da risorse naturali danneggia il settore manifatturiero.
https://www.investopedia.com/terms/d/dutchdisease.asp -
Controllo dei prezzi e iperinflazione
Causa di scarsità di beni e fuga di capitali.
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“Espírito de Midas” (riferimento mitologico)
Simbolo della ricchezza che distrugge invece di salvare.
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