📌 “Il Grande Teatro del Cigno Nero”: Undici iraniani e un Cigno Nero, la saturazione narrativa dell’élite
Undici iraniani e un Cigno Nero: la saturazione narrativa dell’élite
1. L’inizio: un puzzle di segnali
Lopez apre questa lezione con un avviso: se non colleghi i puntini, resti intrappolato nella propaganda.
Prende in mano pezzi apparentemente slegati: la mossa di Elon Musk con Starlink in Libano, i raid israeliani su Hezbollah, un misterioso accordo tra Trump e Pechino sulle terre rare, la super ambasciata USA a Beirut, e — al centro — l’arresto di undici iraniani sul suolo americano.
Per Lopez, questi episodi non sono “notizie”, ma schegge di uno stesso disegno: un mosaico di manipolazione cognitiva.
2. Il Libano come nuova frontiera
Partiamo da Starlink. Musk avrebbe concordato con il generale libanese Josef Aoun l’installazione di una rete satellitare per coprire aree isolate. Per molti è una novità secondaria. Per Lopez è un segnale di sorveglianza capillare: reti satellitari private che cooperano con la NATO e Washington, diventando infrastruttura militare invisibile.
E mentre Musk piazza Starlink, gli Stati Uniti stanno costruendo proprio in Libano la seconda ambasciata americana più grande del Medio Oriente, superata solo da quella di Baghdad. Lopez dice chiaro: questo è un presidio di intelligence, diplomazia e soft power in una regione contesa tra Iran, Israele ed Hezbollah.
3. La doppia faccia di Tel Aviv
In parallelo, Tel Aviv bombarda postazioni di Hezbollah nel sud del Libano. I servizi israeliani sostengono che Hezbollah stia ricostruendo i tunnel sotterranei distrutti anni fa. Per Lopez, questo doppio binario — investimenti e attacchi — mostra la regia del “grande teatro”: Washington fa accordi con Pechino e intanto alimenta tensioni con Teheran; protegge Beirut con la diplomazia, ma permette a Tel Aviv di destabilizzare Hezbollah.
A complicare la trama arriva Pedro Sánchez, premier spagnolo, che accusa apertamente l’Unione Europea di ipocrisia: sanziona la Russia per l’Ucraina ma non Israele per Gaza e il Libano. Un segnale — secondo Lopez — che la frattura non è solo USA-Tel Aviv, ma passa anche per Bruxelles.
4. Trump, Pechino e il paradosso minerario
Poi c’è il tassello Pechino: Trump annuncia un accordo già firmato con la Cina. In cambio dell’accesso americano a minerali di terre rare — essenziali per tecnologie militari, automotive e batterie — Trump promette di allentare restrizioni all’export di gas etano verso la Cina.
Lopez mette in guardia: questo scambio minerario non è una bizzarria commerciale, ma una mossa strategica per mantenere la supremazia tecnologica americana mentre finge scontro sul fronte Iran.
5. Il “fantasma monetario” e la miccia finanziaria
Sul fronte finanziario, Trump starebbe preparando la rimozione di Jerome Powell dalla Federal Reserve, anticipando la nomina di un nuovo governatore. Lopez lo chiama “fantasma monetario”: la destabilizzazione del dollaro attraverso tagli dei tassi, inflazione controllata, speculazioni sulle riserve.
Il calo del dollaro, la crisi energetica connessa, il boom di investimenti in petrolio, gas e minerali critici sono — secondo Lopez — la vera miccia per tensioni sociali diffuse. E cita un effetto domino: se esplode la bolla USA, anche il Brasile e l’Europa verranno travolti.
6. La notizia cardine: 11 iraniani arrestati
Il punto di svolta arriva con la CBS News: undici cittadini iraniani vengono arrestati in diverse città americane — San Francisco, San Diego, Arizona, Colorado Springs, Buffalo, St. Paul, Houston. L’accusa: traffico di armi, frodi, permanenza illegale.
Lopez analizza ogni dettaglio. Alcuni nomi sono palesemente inventati — “Ribamar” non ha alcun senso in lingua persiana. Alcuni reati sono vecchi di decenni, come frodi matrimoniali o furti di auto. Altri casi presentano identità incompatibili: soldati “élite” dell’esercito regolare iraniano che risultano anche nelle liste delle Guardie Rivoluzionarie, due strutture incompatibili per statuto.
Per Lopez, sono errori voluti, non sviste.
7. Saturazione narrativa e framing
Qui entra in gioco la teoria: Lopez spiega il concetto di saturazione narrativa. È una tattica PsyOps: riempire i canali di informazioni caotiche, versioni contraddittorie, dettagli drammatici ma irrilevanti. Così il pubblico si perde nei particolari e accetta la narrativa centrale: “gli iraniani sono qui, pronti a colpire”.
Collega questo alla tecnica del framing: la CBS seleziona quali dettagli mostrare, quali ignora, quali amplifica. Non importa la coerenza, importa l’impatto emotivo. Se lasci filtrare abbastanza “pezzi sporchi”, la gente si convince che un pericolo esiste. Anche se i pezzi non combaciano.
8. Propaganda grigia, priming e stereotipi
Lopez ricorda come il Pentagono definisce la propaganda grigia: informazioni di origine ambigua, miste a insinuazioni e verità parziali.
Il priming è la preparazione mentale: ripetere messaggi su “cella dormiente” o “infiltrazione” finché l’opinione pubblica non interiorizza la minaccia.
Infine, sfruttare gli stereotipi: nella mente del pubblico, un passaporto iraniano diventa sinonimo di terrorista. È un modello già visto post-11 settembre, usato per giustificare leggi restrittive.
9. Camere d’eco e gaslighting
Un passaggio cruciale: la narrazione si diffonde nelle camere d’eco. Le persone consumano solo contenuti che confermano la loro paura. Algoritmi e influencer rilanciano la stessa versione, rinforzandola. Se emergono contraddizioni — come il nome inesistente, l’identità militare confusa — si attiva il gaslighting: la colpa è tua, non hai capito bene. Così si crea disorientamento cognitivo: chi dubita sembra un ingenuo o un traditore.
10. Bibbia e la profezia del Cigno Nero
Lopez chiude ricollegandosi alla dimensione biblica: “Il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza”.
La saturazione narrativa, dice, è il precursore di un Cigno Nero: un attentato o un evento traumatico imprevedibile ma orchestrato per sabotare qualsiasi apertura diplomatica — in questo caso, il maxi-accordo da 30 miliardi per fermare l’arricchimento nucleare iraniano.
Il principio è chiaro: più sei vicino alla pace, più un Cigno Nero diventa probabile. È la regola dell’élite: mantenere la tensione necessaria per giustificare escalation e nuove restrizioni di libertà.
11. Divisione interna e crollo imperiale
Ultimo avvertimento: Lopez richiama la lezione di Predictive History. Un impero non crolla per invasione esterna, ma per implosione interna.
Il “rumore informativo”, la polarizzazione (progressisti vs conservatori), l’odio etnico, la paura del nemico infiltrato — sono armi psicologiche per fratturare gli Stati Uniti dall’interno. Se l’America implode, l’effetto domino colpisce tutto l’Occidente.
12. Messaggio finale
Il suo messaggio è netto: il grande teatro del Cigno Nero si regge sull’ignoranza collettiva e sulla manipolazione del linguaggio. L’unico antidoto è capire i meccanismi di saturazione narrativa, framing, camere d’eco, propaganda grigia. Solo così — ripete Lopez — puoi guardare la nebbia di notizie e riconoscere il copione nascosto.
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IRANIANI ARRESTATI
📰 Cosa è successo
Arresti su vasta scala
Tra il 22 e 24 giugno, ICE (Immigration and Customs Enforcement) ha condotto un’operazione in nove città USA, arrestando 11 cittadini iraniani, accusati di essere presenti illegalmente o di avere precedenti penali. L’operazione è stata giustificata dal governo Trump come «una misura per contrastare potenziali cellule dormienti iraniane» nypost.com+9cbsnews.com+9youtube.com+9dhs.gov.
Chi sono i principali arrestati
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Mehran Makari Saheli, 56 anni, ex membro dei Guardiani della Rivoluzione e affiliato a Hezbollah. Arrestato a St. Paul, Minnesota nypost.com+2dhs.gov+2cbsnews.com+2.
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Bahman Alizadeh Asfestani, 62 anni, condanne per furto e possesso di sostanze stupefacenti. Arrestato a San Francisco dhs.gov+1theguardian.com+1.
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Mohammad Rafikian, 65 anni, condannato per furto con destrezza, frode e pratiche illegali da avvocato. Arrestato a Buffalo dhs.gov.
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Arkavan Babk Moirokorli, 57 anni, arrestato a San Diego per falsificazione di documenti dhs.gov.
Altri arresti sono stati effettuati in città come Colorado Springs, Houston e Buffalo .
Nature delle accuse
Le accuse variano dalle violazioni dell’immigrazione (presenza illegale) a reati comuni degli anni novanta — furti, frodi, insonnia su casistiche terrorismo, rendendo le versioni concorrenti .
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FALSE FLAG ?
Israele e l’operazione sotto falsa bandiera negli USA: cosa sappiamo finora?
Nelle ultime ore sta circolando una notizia riportata dal Tehran Times, quotidiano vicino al governo iraniano, secondo cui Israele avrebbe pianificato un’operazione sotto falsa bandiera (false flag) sul suolo statunitense. Secondo l’articolo, agenti israeliani avrebbero avuto l’intenzione di far esplodere un ordigno in America per poi attribuire la responsabilità all’Iran, con l’obiettivo di spingere Washington a una guerra diretta contro Teheran.
Secondo la testata iraniana, l’Iran sarebbe venuto a conoscenza di questo presunto piano grazie a informazioni fornite da un Paese alleato e avrebbe quindi allertato le autorità statunitensi, sventando l’attacco prima che potesse realizzarsi. Al momento, tuttavia, non ci sono prove documentali né conferme indipendenti di questa ricostruzione.
Cos’è un’operazione false flag?
Il termine false flag indica un’operazione segreta in cui si compie un atto ostile per far ricadere la colpa su un altro soggetto, con lo scopo di manipolare l’opinione pubblica o giustificare ritorsioni militari. Nella storia esistono casi controversi attribuiti a diverse nazioni: basti pensare all’Operazione Susannah (o Lavon Affair) negli anni Cinquanta, quando alcuni agenti israeliani piazzarono bombe in Egitto per screditare gruppi locali e mantenere la presenza britannica nel Canale di Suez.
Propaganda o verità?
Finora, nessun media internazionale o agenzia di intelligence occidentale ha confermato quanto riportato dal Tehran Times. Il contesto è però esplosivo: nei giorni scorsi si sono intensificati gli scontri tra Stati Uniti, Israele e Iran, anche sul piano cyber e nucleare. In questo clima, non sorprende che emergano accuse reciproche, talvolta usate come strumenti di guerra psicologica e diplomatica.
Non è da escludere che la notizia, vera o meno, abbia lo scopo di rafforzare la narrativa iraniana secondo cui Teheran sarebbe vittima di complotti esterni volti a provocare un conflitto aperto.
Cosa possiamo fare?
In assenza di prove indipendenti, è importante mantenere un atteggiamento critico e vigilare su eventuali conferme o smentite da parte di fonti terze. Accuse di questo tipo, se fossero fondate, avrebbero implicazioni enormi per la sicurezza internazionale e per i rapporti USA-Israele-Iran.
https://www.tehrantimes.com/news/514953/Exclusive-Israel-planned-false-flag-operation-on-US-soil
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RIFERIMENTI:
https://nypost.com/2025/06/24/us-news/ice-nabs-11-iranian-migrants-including-suspected-terrorists
1. ICE Arrests – DHS / ICE (comunicato ufficiale)
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https://www.dhs.gov/news/2025/06/24/ice-arrests-11-iranian-nationals-illegally-us-over-weekend reuters.com+11dhs.gov+11dhs.gov+11
2. Reuters – Arresti di 11 iraniani negli Stati Uniti
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https://www.reuters.com/world/us/us-arrests-11-iranians-us-illegally-homeland-security-says-2025-06-24/ reuters.com
3. CBS News – Approfondimento sugli arresti
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https://www.cbsnews.com/news/ice-arrests-11-iranian-nationals-48-hours/ theguardian.com+12cbsnews.com+12dhs.gov+12
4. Reuters – Musk chiama il presidente libanese per Starlink
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https://www.reuters.com/world/middle-east/musk-calls-lebanese-president-starlink-seeks-license-2025-06-26/ investing.com+9reuters.com+9reuters.com+9
📰 Altre fonti di approfondimento
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The Daily Beast – “11 Iranians and U.S. Citizen Detained Amid Sleeper Cell Fear”
https://www.thedailybeast.com/11-iranians-and-us-citizen-detained-amid-sleeper-cell-fear reuters.com+4thedailybeast.com+4nypost.com+4 -
Reuters – “Immigration officers arrest Iranian asylum-seekers in Los Angeles”
https://www.reuters.com/world/us/immigration-officers-arrest-iranian-asylum-seekers-los-angeles-2025-06-27/ reuters.com -
WSJ – “Trump’s Iran Attack Spurs Concerns of Retaliation in the U.S.”
https://www.wsj.com/politics/national-security/iran-expired-visa-search-cyberattack-threats-2f920aef wsj.com
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